La società sportiva Cittadella nasce il 28 luglio del 1945, un anno ricco di significati, non tutti spiacevoli. La guerra è alle spalle e ha lasciato cicatrici profondi. Eppure alcuni amici al bar (dieci per l’esattezza) decidono di rimboccarsi le maniche e tornare a gioire nel praticare sport.
“Ripartiamo dallo sport. Torniamo alla vita normale proprio partendo da qui”, sembrano voler dire i soci fondatori della nuova società sportiva di Como città che ha nell’allora Piazza d’Armi la propria base operativa.
Ciclismo ma anche il calcio e soprattutto lo sport, l’aggregazione dei giovani. La storia della Cittadella è la storia di una vera famiglia sportiva, bella, lunga, ricca di soddisfazioni sportive e di relazioni che legano tra loro indissolubilmente famiglie, amici, persone, il territorio. Eccoli qua i pionieri che diedero vita al sogno bianco arancio: il primo presidente Natale Mazzola e con lui Roberto Montorfano, Giuseppe Trombetta, Altiero Bianchi, Flaminio Moretti, Dino Regazzoni, Cesare Montini, Riccardo Camporini, Alvaro Borgamaninerio, Silvano Benzoni e il cavalier Romeo Bianchi.
Il ciclismo è il primo grande amore, con campioni delle corse su strada che per anni si divertono a mietere successi per tutta la Lombardia e non solo. Ma anche il calcio si fa subito trovare pronto a conquistare uno spazio importante nella ribalta della città di Como. In pista, in strada e su campi non prettamente erbosi si sviluppa il motto con cui vengono forgiati i giovani atleti del Cittadella. Lo sport torna ad acquisire una dimensione umana e la società tende ben presto a divenire una vera e propria comunità.
Moltissimi i ciclisti di ottimo livello sfornati dal club comasco, così come sono numerose le gare e i trofei organizzati, su strada, nel ciclo cross e persino nell’ambito del ciclo turismo. Anche nel calcio non mancano i successi e i nomi che a suon di gol, parate o corse, trovano la strada verso il professionismo.
Passano gli anni, si succedono i festeggiamenti per gli anniversari e nel frattempo i bambini si fanno ragazzi, i giovani diventano uomini, ma gli ideali del Cittadella rimangono scolpiti nella storia, tramandati da persone che grazie al piacere di stare insieme, di mettersi a disposizione degli altri, contribuiscono a creare e a dare continuità ad un progetto di vita, di socialità, di sport ed amicizia.